Michela: Ciao Matteo, sei in Imesa dal 2003, un percorso iniziato come cablatore e che oggi ti vede in un ruolo di responsabilità. Ti va di raccontarci come è iniziata la tua avventura in azienda?
Matteo: Certamente! Sono entrato in Imesa nel 2003 come cablatore, principalmente sulla media tensione. Col tempo ho acquisito le competenze ed ho avuto l’opportunità di iniziare a fare trasferte, sia in Italia che all’estero, occupandomi di attività quali modifiche di cablaggio ed in seguito di precommissioning e commissioning. Le trasferte sono esperienze sempre molto formative e stimolanti. Non senza sacrifici ma mi hanno permesso di confrontarmi con situazioni a volte molto complicate in paesi molto diversi dall’Italia, come ad esempio la Corea del Sud, Singapore, la Cina, l’India, il Kuwait, ecc…
Poi purtroppo tra il 2018 e il 2019, per motivi fisici ho avuto l’esigenza di fermarmi con le trasferte e tornare in sede, dove ho ripreso a dedicarmi alle attività di collaudo dei quadri di media tensione. Anche questa fase è stata importante perché ho continuato ad acquisire competenza e ad accrescere la mia esperienza come collaudatore, senza dover rischiare di sovraccaricare il mio fisico.
Michela: Con gli anni hai acquisito una buona conoscenza delle dinamiche operative del reparto. Come hai reagito quando hai saputo di essere stato scelto come team leader per la media tensione primaria e per la bassa tensione?
Matteo: Devo ammettere che è stata una grande soddisfazione, ma anche una sorpresa. Ho sempre cercato di fare il mio lavoro al meglio, imparando dalle esperienze e dalle persone con cui ho collaborato. Quando mi è stato proposto questo ruolo, ho provato un misto di orgoglio e responsabilità. È stato un riconoscimento importante, che mi ha fatto sentire apprezzato per l’impegno e l’esperienza accumulata negli anni. Allo stesso tempo ne ho sentito subito il peso della responsabilità: guidare una squadra significa non solo coordinare il lavoro, ma anche essere un punto di riferimento. Tieni conto che da qualche anno non esisteva questa figura in officina, si era creata la necessità di sopperire alla mancanza di 2 capi reparto, quindi in un certo senso mi sono dovuto reinventare.
Michela: Quali pensi siano le qualità che ti hanno reso la persona giusta per questo ruolo?
Matteo: Penso che siano fondamentali diverse qualità. Prima di tutto, la capacità di ascoltare e comprendere le esigenze delle persone, in modo da supportarle nel migliore dei modi. Vado abbastanza d’accordo con tutti, ho un gruppo di circa 30 persone da gestire. Inoltre, è importante avere una buona visione d’insieme, essere in grado di prendere decisioni e saper gestire le priorità per poter rispettare le tempistiche della produzione.
Michela: Immagino quindi anche tante attività nuove. Tra queste, quali sono i progetti più sfidanti che stai portando avanti?
Matteo: Sì, effettivamente ci sono diversi progetti che presentano delle sfide interessanti. Il progetto LEAN, in particolare, è uno dei più stimolanti. Stiamo cercando di ottimizzare i processi interni per migliorare l’efficienza e ridurre gli sprechi, e questo richiede un impegno continuo da parte di tutti perché sono emerse molte criticità a cui cerchiamo di trovare una soluzione tutti insieme. La parte più complessa riguarda l’implementazione dei cambiamenti per far si che tutti siano coinvolti e motivati, questo richiederà un po’ di tempo, ma sono certo che riusciremo!
Poi c’è la gestione dei fornitori esterni per il materiale in conto lavoro, anche questo è un aspetto cruciale. Stiamo cercando di migliorare la comunicazione e la coordinazione con i fornitori, affinché i materiali arrivino nei tempi giusti e con la qualità richiesta. Questo non è sempre semplice, soprattutto quando ci sono vari attori coinvolti. Ma sto imparando molto, e ogni difficoltà è anche un’opportunità di crescita per me e per il team.
Michela: Anche se sei in questo ruolo da poco più di un anno, hai già notato dei risultati tangibili del vostro lavoro?
Matteo: Uno dei più significativi è il raggiungimento del 100% di on time delivery. È un risultato estremamente gratificante, perché significa che siamo riusciti a rispettare tutte le scadenze e a mantenere una qualità costante, ma devo ammettere che è anche abbastanza stressante.
Michela: Parlando di risultati, un aspetto importante in azienda è il continuo impegno per il benessere dei dipendenti. Marco Achilli ha spesso sottolineato l’importanza del welfare aziendale introducendolo concretamente in azienda. Tu cosa ne pensi?
Matteo: Il welfare aziendale è sicuramente un aspetto che ha un impatto molto positivo, sia a livello individuale che di squadra. Le iniziative che Marco Achilli ha promosso dimostrano una grande attenzione al benessere dell’azienda e dei dipendenti.
Imesa è in forte ripresa, c’è tanto lavoro in programma, e quindi il mio obiettivo è quello di dare il massimo per migliorare i processi produttivi con la mia squadra, che non smetterò mai di ringraziare, perché so di poter contare su collaboratori affidabili e propositivi.
Non ti nascondo che il bonus ricevuto per Natale è stato un gesto molto apprezzato. Avere a disposizione un buono spesa di €1000 è un aiuto concreto in un periodo dell’anno in cui le spese sono tante e lo ha reso ancora più speciale.
Michela: Ti ringrazio Matteo, buon lavoro!