Michela: Andrea, ci racconti come è iniziato il tuo percorso professionale e quali sono state le tappe principali?
Andrea: Ho iniziato nel 2007, subito dopo il diploma da perito meccanico a Jesi, entrando in azienda come operaio carpentiere meccanico tramite un’agenzia interinale. Il mio primo incarico consisteva nel montaggio delle carpenterie per la media tensione, destinate alla distribuzione primaria. Questa fase è stata fondamentale per me, perché mi ha permesso di conoscere in profondità i processi e le tecnologie aziendali, gettando le basi per il mio percorso professionale all’interno dell’azienda.
Michela: Quali sono state le esperienze significative che ti hanno spinto a voler crescere professionalmente?
Andrea: Dopo diversi anni nel settore operativo, nel 2016 ho avuto l’opportunità di passare al controllo qualità in accettazione. Cercavo un cambiamento che mi mettesse in gioco e mi permettesse di imparare sempre di più, per cui sono stato molto contento di aver avuto questa opportunità.
Michela: E come sei arrivato a ricoprire il ruolo di Progettista Meccanico?
Andrea: Quando ho saputo che si cercava un Progettista Meccanico, non ho esitato: ho colto subito l’opportunità. Ho presentato la mia candidatura, che è stata valutata positivamente e – con mia grande soddisfazione – accolta. A gennaio 2025 ho iniziato un periodo di affiancamento, che mi ha permesso di entrare gradualmente nel nuovo ruolo, e da marzo sono ufficialmente a tempo pieno nel team. Fin dai primi giorni, ho respirato un clima di forte collaborazione. Ho trovato grande disponibilità e spirito di squadra, soprattutto grazie al supporto di Pietro Sigismondi, Head of Engineering, del Team Leader Andrea Bonci e all’affiatamento con i colleghi.
Sentirmi accolto è stato fondamentale. Il bagaglio di esperienza che ho maturato nei ruoli precedenti mi ha permesso di conoscere a fondo i componenti della carpenteria MTP, un aspetto che oggi si rivela prezioso nel mio lavoro di progettazione.
Michela: Negli ultimi anni, la nuova gestione manageriale ha introdotto diversi cambiamenti in azienda. Come li hai vissuti in prima persona?
Andrea: Con molto entusiasmo, devo dire. L’arrivo del nuovo AD Marco Achilli ha portato una ventata di novità, che si è fatta sentire soprattutto nel clima aziendale: più attenzione alle persone, più ascolto, più opportunità. Uno dei cambiamenti più significativi per me è stata la promozione della job rotation, che ha dato a chi – come me – ha voglia di mettersi in gioco, la possibilità concreta di farlo. È stato un segnale forte di fiducia, che apre nuove prospettive e accende nuove motivazioni.
Per me è un’esperienza estremamente positiva, che mi sta permettendo di crescere, sia professionalmente che personalmente.
Michela: Le attività di welfare e la comunicazione interna hanno avuto un ruolo importante. Qual è il tuo parere in merito?
Andrea: Ho molto apprezzato le attività di welfare: migliorano la qualità della vita lavorativa e rafforzano il senso di appartenenza. Anche la comunicazione interna è cresciuta molto: penso ad esempio agli incontri trimestrali guidati da Marco Achilli, in cui vengono condivisi i risultati e le prospettive aziendali. Momenti come questi aiutano a sentirsi parte di un progetto comune, rendendo tutto più chiaro, trasparente e motivante.
Michela: Parlando sempre di innovazione, come vedi l’integrazione delle tematiche ESG e le attività extra-lavorative?
Andrea: Le iniziative legate alle tematiche ESG sono fondamentali, perché non solo elevano il livello dell’azienda, ma rafforzano anche la sua capacità di acquisire nuovi lavori. Le attività extra-lavorative, inoltre, favoriscono il coinvolgimento di tutti e contribuiscono a creare una cultura aziendale più sostenibile e dinamica.
Michela: Nel corso del tuo percorso formativo, quale è stata la sfida più importante che hai dovuto affrontare?
Andrea: La sfida maggiore è stata sicuramente l’apprendimento del CAD, un passaggio cruciale per il lavoro di progettazione meccanica. Poi a livello formativo ho partecipato al corso Microsoft Office 365, un’opportunità aperta a tutti i collaboratori, che mi ha aiutato a migliorare l’organizzazione del lavoro e la gestione della documentazione tecnica.
Michela: Guardando al futuro, dove ti vedi professionalmente tra 10 anni?
Andrea: Per il momento mi sento molto motivato e mi vedo lavorare in azienda ancora tra 10 anni. È presto per parlare di gratificazioni definitive, ma quello che conta è la passione e la voglia di fare che mi spingono ogni giorno.
Michela: Infine, quale consiglio daresti a chi aspira a crescere professionalmente nel tuo settore?
Andrea: Il mio consiglio è semplice: applicarsi al massimo, non aver paura di chiedere e, soprattutto, essere proattivi. Credo fermamente che la voglia di fare e di imparare è la chiave per il successo in questo settore!
Michela: Grazie Andrea, buon lavoro!