Entrata a Giugno a far parte di Imesa, la nuova responsabile porta con sé una visione moderna e inclusiva della gestione delle persone. L’abbiamo incontrata per conoscere le sue prime impressioni e capire quali novità potremo aspettarci nei prossimi mesi.
«Credo che il vero valore di un’azienda stia nelle persone: ascoltarle, farle crescere e valorizzarle è il punto di partenza di tutto.»
Michela: Sei entrata in Imesa lo scorso giugno: come sono stati questi primi mesi in azienda?
Sara: Ho trovato un’azienda davvero accogliente. Ho percepito subito la disponibilità e la voglia di collaborare da parte di tutti, e il desiderio di lavorare insieme a quello che davvero è vissuto come un progetto comune. Ciò che mi ha colpito di più è stata l’apertura al dialogo e la capacità di accogliere prospettive anche diverse Da questo punto di vista il mio bilancio è assolutamente positivo. Abbiamo gettato delle basi che mi fanno guardare con curiosità a quello che potrà essere lo sviluppo dei progetti che abbiamo in essere e di quelli futuri.
Michela: Prima di arrivare in Imesa hai maturato diverse esperienze nel mondo HR: quali ti hanno formato di più e come le stai applicando nel tuo ruolo attuale?
Sara: Michela ti ringrazio per questa domanda.Ripensando al mio percorso professionale,provo una profonda gratitudine per tutte le esperienze che ho vissuto e che hanno contribuito a farmi essere quella che oggi sono dal punto di vista professionale ma anche umano.Tra le esperienze più significative c’è l’ISTAO, la scuola manageriale di Ancona, che mi ha fatto scoprire il tessuto imprenditoriale marchigiano e mi ha fatto appassionare alla visione olivettiana dell’imprenditore illuminato, trasmettendomi l’importanza di lavorare sul senso di ciò che facciamo.
Poi c’è stato il mio breve passaggio in Ariston Thermo Group, realtà strutturata e solida dal punto di vista dei processi HR, e l’esperienza a La Spezia, in una “multinazionale a misura umana”, che mi ha insegnato quanto sia fondamentale lavorare con passione e mettere le persone al centro.
Da ultimo l’esperienza nella divisione di Synergie dedicata alla consulenza HR che mi ha riportato nel mio territorio e mi dato la possibilità di lavorare su progetti di empowerment e sviluppo, temi che ho molto a cuore.
Credo che sia proprio questo mix di esperienze a permettermi oggi di portare valore nel mio lavoro quotidiano, combinando professionalità, passione e attenzione alle persone.
Michela: Come interpreti tu il concetto di people engagement e in che modo pensi si possa rafforzare ulteriormente il senso di appartenenza e partecipazione dei collaboratori in Imesa?
Sara: Per me engagement significa far sentire le persone davvero coinvolte in ciò che fanno. In Imesa ho trovato un forte senso di attaccamento e orgoglio nel far parte dell’azienda, condiviso da tutti e ciò che mi colpisce di più è vedere come questo sentimento venga trasmesso anche ai nuovi colleghi che arrivano, creando un clima di appartenenza e partecipazione che cresce continuamente.
Michela: Quali sono le tue priorità dal punto di vista della gestione e dello sviluppo delle persone e qual è, secondo te, la principale sfida per il reparto People nei prossimi anni?
Sara: Penso che una delle priorità sia proprio preservare e coltivare questo senso di appartenenza. Sicuramente le capacità tecniche e il know how, che abbiamo internamente, sono degli asset fondamentali ma una Imesa senza il volto e la passione delle persone che ci lavorano oggi davvero non riesco ad immaginarla. E questo lo si fa innanzitutto attraverso l’ascolto, il dialogo e l’apertura che facilitano le connessioni tra persone. C’è poi tutto il tema del percorso di crescita dell’azienda. Abbiamo degli obiettivi di business sfidanti per i prossimi anni e si tratta di capire come possiamo supportare le persone in modo che siano sempre più protagoniste dei cambiamenti. Penso all’impatto delle nuove tecnologie, ma anche ai nuovi processi che stiamo introducendo, e che in qualche caso richiedono una evoluzione del mindset con cui li si approccia.
Michela: Il ruolo di People Manager non è sempre facile: gestire le persone richiede equilibrio e sensibilità. Quali aspetti del tuo ruolo ritieni più complessi e quali invece più gratificanti?
Sara: Oltre agli aspetti tecnici che richiedono attenzione e preparazione, sicuramente lavorare con le persone porta con sé una complessità unica. Si tratta di stabilire connessioni umane che facilitano la gestione di situazioni che possono essere anche complesse e delicate. Gli attimi per me più belli sono quando riesco ad ottenere un sorriso per sciogliere le possibili tensioni e trovare un varco per arrivare a delle soluzioni condivise. Penso sia una delle cose che più mi fa sentire bene e mi ricorda perché amo il mio lavoro.
