Dalla reception ai cantieri nazionali ed internazionali. Gloria è entrata in Imesa nel 2019 come receptionist. Oggi è un punto di riferimento per il team del Service. Una crescita costruita giorno dopo giorno, con passione, determinazione e spirito di squadra.
Michela: Gloria, sei entrata in Imesa nel 2019. Com’è iniziato il tuo percorso?
Gloria: Avevo 43 anni e ho risposto a un annuncio per la posizione di receptionist. Conoscevo già Imesa come un’azienda solida e riconosciuta nel territorio, e questo mi ha dato subito la spinta a rimettermi in gioco. Arrivavo da esperienze diverse: sono laureata in giurisprudenza e nel tempo mi ero avvicinata ai temi dell’internazionalizzazione, anche grazie alla partecipazione al progetto europeo “Leonardo” a Londra ai tempi dell’Università, che mi ha fatto capire quanto mi piacesse lavorare con l’estero. Imesa mi ha dato subito fiducia, ed è iniziato tutto da lì.
Michela: Poi sei passata al Service. Com’è avvenuto questo cambiamento e cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida?
Gloria: È stato un passaggio naturale ma anche una svolta importante. In azienda si stava riorganizzando completamente il ruolo del Service, che fino a quel momento era gestito in modo frammentato da vari reparti. Si interveniva soprattutto in risposta alle urgenze, senza una visione strutturata e proattiva.
In quella fase di riorganizzazione ho iniziato a supportare Fausto Di Marzio, il responsabile del team Service, occupandomi in particolare dell’organizzazione delle trasferte e della preparazione della documentazione per l’accesso ai cantieri, in tandem con il nostro ufficio HSE. Da lì è cominciato tutto: ho scoperto un ambito estremamente dinamico, che richiede prontezza, precisione e visione d’insieme. Una sfida che ho accolto con entusiasmo, consapevole che stavo entrando in un contesto in evoluzione.
Oggi infatti l’idea è quella di avere una vera Business Unit dedicata, che unisce il Service, l’Automazione e le Parti di ricambio, trasformando un’attività di supporto in una leva strategica con grandi potenzialità, anche dal punto di vista delle marginalità. C’è ancora spazio per ottimizzare, crescere e portare valore aggiunto.
Michela: Esattamente di cosa ti occupi oggi?
Gloria: Di fatto supporto tutto il team Service, svolgendo diverse funzioni operative: mi coordino con i clienti nell’organizzazione delle trasferte dei colleghi, preparo la documentazione per l’accesso ai cantieri – dove la sicurezza è un tema fondamentale – seguo le offerte, le conferme d’ordine e la rendicontazione.
Lavorare in un ambiente prevalentemente maschile mi ha spinto a valorizzare aspetti che sento più miei: l’ascolto, la cura dei dettagli, l’attenzione ai toni e alla comunicazione, soprattutto sotto pressione. Credo che la presenza femminile in questo tipo di team porti un bilanciamento importante, capace di creare armonia e coesione. È un ruolo che richiede flessibilità, presenza costante e tanta capacità di adattamento. In pratica, mi occupo un po’ di tutto il ciclo… ma sempre con un occhio al lato umano delle cose.
Michela: Hai parlato di passione per l’internazionalizzazione, in che modo questa inclinazione si riflette concretamente nel tuo lavoro quotidiano?
Gloria: E’ un aspetto che rispecchia davvero chi sono! Questa mattina, ad esempio, ho avuto una call con il Brasile e più tardi ne avrò una con la Cina. Sono momenti che trovo stimolanti perché uniscono la mia predisposizione per le relazioni con la dimensione globale del business. Anche senza una formazione tecnica specifica, mi sono sempre sentita a mio agio nel confronto con l’estero, perché è un ambito che rispecchia le mie inclinazioni personali e rende il mio lavoro più dinamico.
In Imesa, questo approccio è valorizzato quotidianamente: l’azienda dà spazio alle aspirazioni dei collaboratori e crea un ambiente in cui le persone possono esprimersi al meglio, come sottolinea spesso il nostro AD Marco Achilli, per cui la centralità delle persone rappresenta il vero valore distintivo dell’azienda.
Michela Fare un lavoro che ti piace è un vero privilegio e crea una comfort zone che ti fa sentire a tuo agio. Tuttavia, nel tuo lavoro c’è anche molta imprevedibilità: come vivi questo equilibrio?
Gloria Non mi considero un’organizzatrice di natura e, anzi, sono una ritardataria cronica! Però proprio questa mia inclinazione mi aiuta a gestire l’imprevedibilità del lavoro, perché mi ha insegnato a essere flessibile e pronta a cambiare rapidamente i piani e a trovare soluzioni veloci, mantenendo la calma anche quando le cose non vanno come previsto.
Il service, infatti, presuppone una disponibilità continua, 24 ore su 24, con tempi di reazione molto stretti in caso di emergenza. I nostri tecnici spesso stanno fuori anche per mesi, a bordo nave, e in quei momenti è fondamentale saper lavorare nella squadra con tempestività ed empatia.
Michela: In sintesi, una battuta?
Gloria In Imesa ho trovato uno spazio in cui esprimermi, imparare, crescere, e anche divertirmi. Condivido con i miei colleghi il fatto di lavorare con grande passione e abbiamo anche imparato, nelle giornate più difficili, a sdrammatizzare con una battuta!
Michela: Grazie Gloria e buon lavoro!