Michela: Roberto, sei in Imesa da 18 anni, inserito fin da subito in ambito amministrativo. Ti aspettavi un percorso così lungo e ricco di cambiamenti?
Roberto: In tutta sincerità, all’inizio temevo che lavorare nell’amministrazione potesse risultare monotono. Invece è stato tutto il contrario, non mi sono mai annoiato! Sono entrato in azienda per strutturare un sistema di controllo di gestione e, nel tempo, ho potuto vivere da protagonista l’evoluzione di un’area che oggi ha un ruolo strategico.
Michela: Hai raccolto un’eredità importante da Orietta, la precedente responsabile amministrativa. Che ricordo hai di quel passaggio?
Roberto: È stato un momento cruciale per la mia crescita professionale e personale. Orietta era una figura di grande esperienza e competenza, che ha avuto un ruolo fondamentale nel trasmettermi la conoscenza approfondita dei processi amministrativi, contabili e fiscali dell’azienda. Ricordo il tempo che ha dedicato ad affiancarmi, con pazienza e disponibilità, e quando è arrivato il momento del suo pensionamento, l’azienda ha deciso di investire su di me e affidarmi la responsabilità dell’area. È stata una grande prova di fiducia, e per questo sono particolarmente grato in primis alla famiglia Schiavoni e all’allora Direttore Generale, l’ingegner Abramucci ed oggi al nuovo AD Marco Achilli ha confermato la sua fiducia nel mio operato e nel ruolo che ricopro: il loro supporto e la loro fiducia sono fondamentali!
Michela: Negli anni Imesa ha attraversato fasi di grande espansione e di criticità. Come hai vissuto i momenti più delicati?
Roberto: Abbiamo affrontato periodi molto complessi, che hanno messo a dura prova la solidità dell’azienda, sia dal punto di vista operativo che umano. In particolare, la recente fase di ristrutturazione ha richiesto grande impegno da parte di tutto il mio team, chiamato a garantire continuità, rigore e visione strategica anche nei momenti più difficili. La conclusione dell’accordo interbancario, raggiunta a dicembre 2024, ha rappresentato un punto di svolta fondamentale: ci ha permesso di superare una sfida cruciale e di guardare al futuro con grande fiducia.
Questo risultato ve ben oltre il bilancio o gli indicatori economici. Imesa è un’azienda fortemente radicata sul territorio, un simbolo di stabilità e di identità per tante famiglie. Per chi vive e lavora in questa zona, sapere che Imesa continua ad essere un punto di riferimento solido ha un valore che va ben oltre l’aspetto professionale: è un legame che si intreccia con la storia locale, con il tessuto sociale e con la vita quotidiana di tante persone. Per questo motivo, aver contribuito a portare a termine con successo quel percorso è stata una soddisfazione personale e collettiva, che rimarrà per me tra le esperienze più significative.
Michela: Com’è cambiata la funzione Amministrazione, Finanza e Controllo in questi anni?
Roberto: È cambiata profondamente. Se in passato il nostro ruolo si concentrava principalmente su attività contabili, amministrative e consuntive, oggi la funzione si è trasformata in un vero e proprio centro di supporto strategico per la direzione aziendale. Il nostro obiettivo non è più soltanto “fotografare” il passato, ma anticipare i trend, individuare le criticità e fornire elementi utili per prendere decisioni consapevoli e tempestive.
Abbiamo investito molto sulla digitalizzazione e sullo sviluppo del sistema di controllo di gestione, che oggi sta finalmente dando risultati concreti. Questo ci consente di avere una visione più chiara e approfondita del business, basata su dati solidi, modelli previsionali e indicatori di performance. L’utilizzo di strumenti di reporting sempre più evoluti ci permette di monitorare l’andamento aziendale in tempo reale, di analizzare i margini per singola commessa, di valutare gli impatti economici delle scelte strategiche.
Michela: Prima hai nominato il bilancio 2024 che è stato approvato ad aprile di quest’anno. Che risultati avete raggiunto?
Roberto: Si, è vero! Per la prima volta siamo riusciti a chiudere il bilancio ad aprile, un traguardo importante che riflette non solo l’efficienza operativa raggiunta, ma anche la maturazione complessiva del nostro sistema amministrativo. Abbiamo chiuso l’esercizio con un fatturato di 28,4 milioni di euro e indicatori molto buoni anche in termini di marginalità economica. Sono numeri che raccontano una fase di rilancio, ma anche di rigore e di attenzione alla sostenibilità dei risultati. Non si tratta soltanto di crescere, ma di farlo in modo solido, consapevole, coerente con la nostra identità e con il contesto in cui operiamo.
Un grande lavoro di squadra e un miglioramento costante nella nostra capacità di analisi e nella reportistica, elementi su cui continueremo a investire.
Michela: Sei parte attiva anche del Comitato ESG. Che valore ha per te questo impegno?
Roberto: È un’esperienza molto positiva, che va ben oltre il ruolo professionale. Noto con piacere una crescente attenzione verso la persona, intesa non solo come risorsa produttiva, ma come individuo portatore di bisogni, valori, aspettative.
Stiamo promuovendo progetti concreti, soprattutto in ambito sociale. È qualcosa che si percepisce in tante attività implementate di recente. Per me, personalmente, è un’occasione per restituire valore all’azienda e al territorio. Imesa ha una forte responsabilità sociale, essendo una realtà storica e radicata nella comunità. Partecipare al Comitato significa contribuire a rendere questo legame ancora più solido, portando idee, ascoltando le esigenze dei colleghi e mettendo in campo azioni che migliorano il nostro modo di lavorare e di stare insieme.
Michela: Come vedi Imesa oggi, camminando tra gli uffici e i reparti?
Roberto: Vedo un’azienda dinamica, in fermento. Accanto ai colleghi storici con cui ho condiviso tanti anni, ci sono tanti volti nuovi, portatori di competenze e idee fresche. È il segnale di un’azienda che sta crescendo e che ha voglia di continuare a farlo!
Michela: In sintesi?
Roberto: Un grande impegno, ma anche tanta soddisfazione!