Sandro Ghergo ha vissuto in prima persona la crescita dell’azienda, contribuendo allo sviluppo dell’ufficio acquisti e dei rapporti con fornitori e partner internazionali. Lo abbiamo incontrato per ripercorrere insieme le tappe più importanti della sua lunga carriera e capire cosa lo ha gratificato di più in tutti questi anni.
«Per me l’azienda è stata un prolungamento della famiglia: ho trovato supporto, comprensione e tante opportunità di crescita.»
Michela: Sei entrato in Imesa nel 1988: come è iniziato il tuo percorso?
Sandro: Ho visto un annuncio su TV Centro Marche di un’azienda in cerca di personale e ho deciso di cogliere l’occasione, senza sapere esattamente cosa mi aspettasse. Il primo colloquio è stato con l’Ing. Abramucci: inizialmente ricercavano una figura per l’ufficio tecnico, quindi non ero particolarmente interessato. Qualche giorno dopo, però, mi hanno richiamato e, questa volta, alla presenza di Sergio Schiavoni, il fondatore, mi hanno proposto una posizione all’interno dell’ufficio acquisti. È stato un momento decisivo: si presentava davanti a me una vera e propria sfida, un ruolo nuovo e stimolante che mi permetteva di crescere professionalmente. Accettare quella proposta è stato l’inizio di un percorso lungo e ricco di opportunità!
Michela: Hai trascorso gran parte della tua carriera nell’ufficio acquisti: come è cambiato il tuo ruolo negli ultimi anni?
Sandro: Per la maggior parte della mia carriera sono rimasto nell’ufficio acquisti, seguendo diverse attività, dall’organizzazione dei trasporti alla gestione degli approvigionamenti delle materie prime. Negli ultimi due anni, però, mi hanno proposto di entrare nella BU Service e Parti di Ricambio come preventivista delle parti di ricambio. È stata una fase nuova ma anche questa stimolante: mi ha permesso di affrontare un contesto completamente diverso, applicando l’esperienza maturata negli anni e imparando a conoscere in profondità un’area cruciale per l’assistenza e il supporto ai clienti. Gestire preventivi, coordinare le richieste e collaborare con diversi reparti mi ha dato nuove responsabilità e una prospettiva più ampia sul funzionamento dell’azienda.
Michela: Cosa ti ha gratificato di più del tuo lavoro in Imesa?
Sandro: Senza dubbio le persone. Nel corso degli anni ho avuto l’opportunità di conoscere colleghi straordinari, fornitori affidabili e partner internazionali con cui ho costruito rapporti di fiducia. Questa dimensione umana e relazionale è stata una delle soddisfazioni più grandi del mio lavoro. Ho avuto la fortuna di crescere insieme all’azienda: quando sono entrato eravamo 65 persone, nel 1998 siamo diventati 110 con il trasferimento nella nuova sede, e da lì non ci siamo più fermati. Vedere passo dopo passo l’evoluzione dell’azienda, assistere alla nascita di nuovi progetti e partecipare attivamente a questa crescita è stata un’esperienza estremamente gratificante, che mi ha dato un senso di realizzazione e appartenenza unico.
Michela: Ora sei arrivato alla pensione. Ti spaventa questo cambiamento?
Sandro: No, assolutamente. È semplicemente finita una fase della vita e ne inizia una nuova, con nuove sfide. Sono una persona dinamica e saprò come occupare al meglio il mio tempo.
Michela: Guardando indietro, che bilancio fai di questa lunga esperienza?
Sandro: Il bilancio è assolutamente positivo. Per me Imesa non è stata solo un luogo di lavoro, ma un vero e proprio prolungamento della famiglia. Nei momenti di difficoltà e di bisogno che ho dovuto affrontare, l’azienda mi ha sempre supportato, dimostrando comprensione e vicinanza. Ho costruito rapporti umani e professionali che porterò sempre con me. Guardando indietro, sento un grande senso di gratitudine: è stata un’esperienza che mi ha arricchito sotto ogni punto di vista, facendomi sentire parte di un progetto condiviso e duraturo.
Michela: C’è un episodio che ti è rimasto particolarmente impresso?
Sandro: Sì, senza dubbio il viaggio in Brasile per seguire una commessa Saipem. Siamo stati un mese intero sul posto, gestendo l’intera commessa da zero con subfornitori locali. È stato impegnativo, perché le trattative si svolgevano in una lingua diversa e ho dovuto confrontarmi con modalità operative completamente nuove, sempre con l’aiuto di un interprete. Rimarrà per sempre uno dei ricordi più intensi e gratificanti della mia carriera.
Michela: Secondo te, quali sono gli aspetti che rendono Imesa un’azienda in cui vale la pena lavorare?
Sandro: Le persone e la capacità di innovarsi. Le iniziative per il benessere dei dipendenti, la formazione e la flessibilità dell’orario sono elementi che fanno la differenza oggi.
Michela: Sandro, tutti noi vogliamo augurarti il meglio per questo tuo nuovo inizio!
Sandro: Grazie di cuore! Lascio Imesa con un grande senso di gratitudine per tutto quello che ho vissuto qui. Porterò con me ogni esperienza, ogni progetto e ogni collega incontrato lungo il percorso, e sono felice di poter dedicare finalmente più tempo alle cose e alle persone che amo.
